Primo telescopio: un 20cm. f/7 in cupola.

Chiavari, appennino Ligure, fine anni '70 (progetto congiunto col collega Franco Molteni).

Il telescopio con inseguitore da 10cm. (specchio primario Coulter).

Cupola aperta in rotazione. Buona protezione da luci e umidità della zona.

Cupola chiusa. Diametro 3mt. , in legno e fibra di vetro.

Secondo telescopio: un 31,8 cm. f/4.

Coriano, appennino Reggiano a1000mt., 2017.

Il "ferro di cavallo" alla centinatrice

Calandratura del "ferro di cavallo"

Primi pezzi del telaio, già dimensionato per ospitare una successiva ottica da 50.

Primo terminale rotante del deviatore Newton

Perni di declinazione

Ruote di appoggio culla equatoriale

Ruote di appoggio culla equatoriale

Corona di trascinamento in declinazione

Ruotismo del moto in ascensione retta: il trascinamento è operato dal rullo in polietilene senza dentatura

Corona-vite senza fine per il primo stadio del moto orario

Cuscinetto a rulli orientabile, perno asse orario a Sud

Prove di carico della culla equatoriale. La classica forcella a sbalzo non può reggere il confronto a parità di massa

Casetta d'alluminio su ruote

Inizio assemblaggio (2017)

Prima versione del sistema con le ottiche da 12,5";  in onorato servizio per 6 anni.

Telecomando motori e lettura coordinate (progetto Cipriani).

Primo motore di declinazione.

Specchio fisso in cella mobile (ottiche Coulter).

Cella a 3 triangoli per 9 appoggi.

Triplice motorizzazione di ascensione retta con servocomando per cambio meccanico di velocità. I motori sono in c.c.

Terzo telescopio: un 50,8cm. f/3.

Ottica definitiva nella stessa montatura, predisposta per il pieno diametro con modifiche marginali (2023).

Lucidatura specchio primario (Giacometti), diametro meccanico 51cm., spessore 5.

Cella a 3 bilanceri e 6 triangoli per 18 appoggi.

Deviatore rotante a 8 posizioni, su montatura registrabile con tendi-cavo.

Nuovo terminale Newton ruotante in lega.

Assetto finale, con Marina e un gatto per dare un'idea delle dimensioni.

Prima orologeria astronomica: Tellurio-Lunario (da un modello di Ferguson con mie modifiche, anni '90).

Tellurio - lunario in ottone, rovere e melo. Riproduce moti diurno, annuo, sinodico e nutazione.

Seconda orologeria astronomica: modello meccanico della Macchina di Antikythera (con mie varianti, 2006-2007).

Schema degli elementi riprodotti

Fotogramma dal video 3D

L'Officina di Pieve Ligure col tornio CNC

Sbozzatura dei dischi da lastra di bronzo

Fresatura denti (mod. 0,5)

Ingranaggi sciolti

Fresatura semi-automatizzata

Ruota frontale (B1, 224 denti)

Coppia eccentrica anomalia lunare (1:1)

Sfasamento dell' anomalia lunare

Le coppie lunari sulla piattaforma degli apsidi (e3-e4, 223-188 denti)

Prove di misura e regolazione degli interassi

Primi assemblaggi

Primi assemblaggi

Sferetta della Luna

Macchina finita, recto (anno e zodiaco)

Sole e Luna in fase, sul quadrante anteriore

Macchina finita, verso (calendari)

Arrivo al Planetario di Milano. Il Direttore scientifico Fabio Peri è il primo a vedere il modello finito, e a fotografarlo

Presentazione al Planetario di Mi. (maggio 2007) - video del movimento)

Riprese filmate per una TV austriaca

Esposizione a Milano (Museo della Scienza e della Tecnica)

Esposizione ad Atene (Ionico Kentro).

Da sx. a dx.: modelli di Wright, Kriaris e mio

Esposizione a Berlino (Pergamon Museum)

La Macchina geo/elio-centrica

Un modello meccanico delle retrogradazioni planetarie con due possibili alternative (collegamento a video).

Nella registrazione si vede la Terra inizialmente in quiete, e un pianeta superiore (tipo Marte) che descrive il doppio movimento composito: quello locale in epiciclo e contemporaneamente quello centrale sul deferente. La linea di mira, e quindi la posizione osservata dalla Terra sullo sfondo dello zodiaco, alterna il moto diretto d'insieme a quello retrogrado.

A un certo punto il moto epiciclico viene fermato, mantenendo quello centrale. Quindi la Terra viene spostata dal centro del sistema ed inizia a sua volta ad orbitare intorno al centro (il Sole). La direzione nella quale si osserva il moto di Marte alterna, come prima, la fase diretta e quella retrograda. E' quindi una soluzione alternativa ed equivalente alla prima, come fu rilevato già da Eraclide Pontico, col pregio di semplificare la cinematica e soprattutto di accordare la fase retrograda all'epoca di opposizione.

Esposta per qualche tempo in vetrina a Milano e a Ravenna; il modello riproduceva meccanicamente lo schema illustrato in questo video.

Miscellanea...

Autoradiografia: minerale d'Uranio su lastra fotografica

(Becquerel, 1896)

Autodiapositiva: Uraninite su pellicola invertibile

(Mogi, 1976)

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